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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina

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martedì 26 febbraio 2008

MBTI

Il test di Myers-Briggs è stata una piacevole rivelazione del corso nell'afosa Bangkok. Tratto dalla teoria Jungiana, il testo originale è tutt'altro che open source (esiste una vera e propria fondazione http://www.myersbriggs.org/), ma per fortuna ci sono in rete una buona dose di succedanei. Eccone due:

In inglese:
http://similarminds.com/personality_tests.html (click su "Jung+Enneagram (108 questions)")

In italiano (un pò semplificato a dire il vero):
http://utenti.lycos.it/maialedibosco/PersTest/Test.html

Una volta scoperto il proprio tipo, ciascuno si può sbizzarrire leggendo le migliaia di pagine in rete sull'argomento. Per esempio:

http://en.wikipedia.org/wiki/Myers-Briggs_Type_Indicator
o
http://www.gesher.org/Myers-Briggs/4%20Groupings%20of%20Type%20Background.html

"Il MBTI applica la teoria dei tipi di Jung, la cui essenza è che le variazioni apparentemente molto casuali, del comportamento umano sono in realtà del tutto ordinate e coerenti, in quanto dovute a certe differenze di base nel modo in cui le persone preferiscono usare la percezione e il giudizio. Con il tennine "percezione" si intendono i processi del divenire coscienti di cose, persone, avvenimenti o idee; con quello di "giudizio" si intendono i processi del "giungere a conclusioni" su ciò che è stato percepito. Se le persone differiscono sistematicamente in ciò che percepiscono e nelle conclusioni a cui giungono, esse possono di conseguenza mostrare altrettante differenze nelle loro reazioni, nei loro interessi, valori, bisogni e motivazioni, in ciò. che fanno meglio ed, in ciò che a loro piace di più fare. Adottando questa ipotesi di lavoro, il MBTI mira ad accertare le preferenze di base delle persone in merito alla percezione ed al giudizio, così che gli effetti delle preferenze e delle loro combinazioni possano essere evidenti attraverso la ricerca e possano, di conseguenza, essere utilizzati praticamente. [..]
Il MBTI contiene quattro indici separati per determinare ognuna delle quattro preferenze di base che, secondo la teoria junghiana, strutturano la personalità dell'individuo. L'indice EI ha lo scopo di evidenziare se la persona è un estroverso o un introverso. L'estroverso è principalmente orientato verso il mondo esterno e tende perciò a focalizzare la sua percezione e il suo giudizio sulle persone e sulle cose; l'introverso è principalmente orientato verso il mondo interno e tende quindi a focalizzare la propria percezione ed il proprio giudizio sui concetti e sulle idee. Il fine dell'indice SN è quello di evidenziare la preferenza della persona tra i due modi opposti di percepire; cioè se essa si affida principalmente al familiare processo della sensazione, per cui diviene cosciente delle cose direttamente attraverso uno qualsiasi dei suoi cinque sensi, oppure principalmente al processo meno ovvio dell'intuizione, che è intesa come percezione indiretta attraverso l'inconscio, in cui l'enfasi è posta sulle idee o sulle associazioni che l'inconscio aggiunge alle cose percepite dal mondo esterno. L'indice TF ha lo scopo di evidenziare la preferenza della persona tra i due modi opposti di giudicare cioè se si affida principalmente al pensiero, che discrimina impersonalmente tra il vero e il falso, o principalmente al sentimento, che discrimina tra ciò che ha valore e ciò che non ne ha. Infine, l'indice JP ha lo scopo di evidenziare se la persona si affida principalmente ad un processo basato sul giudizio (T o F) o ad un processo percettivo (S o N), nei suoi rapporti con il mondo esterno, cioè sulla parte estroversa della sua vita."
(tratto da OS Organizzazioni Speciali, 1998. Citato da: http://www.psibo.unibo.it/test/mbti.htm).

venerdì 22 febbraio 2008

Latitude 29°45' Longitude95°21'


Quest'America è tanto tempo che la corteggio, così tanto da sentirmi quasi stanco adesso che siamo così vicini ed intimi ..

Le ultime lungaggini burocratiche sono quasi concluse e la partenza più o meno prossima (so di dover dire così, ma ormai mi sono così immedesimato nella sensazione di precarietà da non crederci quasi nemmeno io. Quanto volte ho ripetuto la parola dovrebbe ...)

Houston ?

Houston ..

Quando ?

Dovrebbe mancare poco alla partenza...

martedì 12 febbraio 2008

Gli anni settanta

Stavo per scrivere di nuovo un post su una città, un'altra. Poi ho pensato che non era il caso, per non correre il rischio di trasformarme questa parte del blog in un brochure dell'Alpitour.

Ecco allora la mostra Annisettanta, alla triennale di Milano:

Grigio. Grigiopiombo, grigiofumo, grigioaustero. E rosso. Rossosangue, rossofuoco, rossobandiera. A volte, sembra quasi che la coperta stretta della memoria abbia avvolto gli anni settanta in una penombra spessa e scura, lasciando galleggiare nel ricordo soltanto due tonalità cromatiche. Gli anni di piombo, gli anni del sangue, e nient’altro. Questa mostra cerca, prima di tutto, di riesumare proprio questo altro.

Quando si è immersi fino al collo in un decennio, è veramente difficile capire cosa resterà di tutto ciò che ci circonda e cosa invece verrà dimenticato impietosamente. A distanza di ventanni diventa invece tutto più chiaro.

E allora mi domando cosa ricorderemo di questi anni ..

giovedì 7 febbraio 2008

La sera in provincia..

Sarà che con la pancia vuota si pensa meglio o sarà che quest'assaggio di vita solitaria mi intriga, ma non sono affatto dispiaciuto che il ristorante non avesse posto e che mi abbiano detto di ripassare più tardi. Adesso son qui che cammino per le strade del centro di Verona e mi rendo conto del perchè sia così bella e diversa la provincia italiana: è una questione di suoni.

Sono i tacchi delle signore che percuotono il selciato e, con la complicità delle case che si affacciano sulle strette vie del centro, saturano l'aria con un cupo suono ritmato.

E' il brusio dei passanti che parlano a bassa voce nell'intimità della sera.

Sono le televisioni che trasmettono dalle finestre semiaperte.

Sono i suoni della provincia italiana ..


Chi sei tu che difeso dalla notte entri nel mio chiuso pensiero? (Romeo e Giulietta, Atto II, scena II)