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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina

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giovedì 31 gennaio 2008

L'estasi della velocità


"L’uomo curvo sulla sua motocicletta è tutto concentrato sull’attimo presente del suo volo; egli si aggrappa a un frammento di tempo scisso dal passato come dal futuro; si è sottratto alla continuità del tempo; è fuori del tempo - in altre parole, è in uno stato di estasi: in tale stato non sa niente né della sua età, né di sua moglie, né dei suoi figli, né dei suoi guai, e di conseguenza non ha paura, poiché l’origine della paura è nel futuro, e chi si è affrancato dal futuro non ha più nulla da temere.

La velocità è la forma di estasi che la rivoluzione tecnologica ha regalato all’uomo. A differenza del motociclista, l’uomo che corre a piedi è sempre presente al proprio corpo, costretto com’è a pensare continuamente alle vesciche, all’affanno; quando corre avverte il proprio peso e la propria età, ed è più che mai consapevole di se stesso e del tempo della sua vita. Ma quando l’uomo delega il potere di produrre velocità a una macchina, allora tutto cambia: il suo corpo è fuori gioco, e la velocità a cui si abbandona è incorporea, immateriale - velocità pura, velocità in sé e per sé, velocità-estasi."

(Milan Kundera, "La lentezza")

Quiero

Quiero que me oigas, sin juzgarme.
Quiero que opines, sin aconsejarme.
Quiero que confí­es en mi, sin exigirme.
Quiero que me ayudes, sin intentar decidir por mi.
Quiero que me cuides, sin anularme.
Quiero que me mires, sin proyectar tus cosas en mi.
Quiero que me abraces, sin asfixiarme.
Quiero que me animes, sin empujarme.
Quiero que me sostengas, sin hacerte cargo de mi.
Quiero que me protejas, sin mentiras.
Quiero que te acerques, sin invadirme.
Quiero que conozcas las cosas mías que más te disgusten,
que las aceptes y no pretendas cambiarlas.
Quiero que sepas, que hoy,
hoy podés contar conmigo.
Sin condiciones.

(Jorge Bucay)

lunedì 28 gennaio 2008

E maggior fortuna sarebbe, se in Italia ci fossero più toscani e meno italiani

"Se è cosa difficile essere italiano, difficilissima cosa è l’esser toscano. E non già perché noi toscani siamo migliori o peggiori degli altri, italiani o stranieri, ma perché, grazie a Dio, siamo diversi da ogni altra nazione."

(Kurt Suckert, "Maledetti toscani")



Business is ..

“Business is the GREATEST GAME in the world and YOU HAVE SIGNED UP to play this game” disse l’uomo che aveva su di se tutta l’attenzione della platea, ed improvvisamente pensai che quello che aveva appena detto era pura verità e spiegava molte cose.


All'improvviso il mondo degli affari mi è apparso chiaramente come l’ecosistema di tanti anziani ragazzi, che sono riusciti a trovare un modo di essere considerati adulti senza mai smettere di giocare.

sabato 26 gennaio 2008

Those Stupid Americans ..

mercoledì 23 gennaio 2008

New York

New York, prima di essere New York, è un'idea dentro di te. E' l'utopia della libertà, il concetto della grandezza. E' avventura.

New York, prima di essere una città è un luogo dentro ognuno di noi e quindi ci appartiene, come e più che ai suoi abitanti. Eppure allo stesso tempo New York non è di nessuno.

Per decine di anni, migliaia di persone sono o non sono andate a New York, e per descrivere le loro sensazioni nel farlo o non farlo hanno scritto milioni di parole.

New York è tutte quelle parole insieme.