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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina

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martedì 14 giugno 2011

galleria fotografia


lunedì 21 marzo 2011

Benvenuta primavera

Vedeva ogni aspetto della vita attraverso la metafora delle stagioni. L'entusiamo delle primavere giovanili, l'autunno dell'amore, l'afa di certe domeniche pomeriggio. Il peso dell'inverno non lo faceva sentire né bene né a suo agio, pensava.

La trovava una metafora geniale, forte come le verità ripetute, che esistono da sempre, che sorpassano il contingente e ci fanno sentire piccoli. Che sono vere semplicemente perché sono sempre state.

"La metafora delle stagioni spiega così bene l'alternarsi apparentemente ripetitivo delle vicende umane" pensava sorridendo e salutando ancora un volta l'arrivo della primavera..

martedì 9 novembre 2010

Dopo gli ultimi c'è ancora posto

Oggi alla stazione c'erano quattro facce nuove, mamma, babbo e due bambini di più o meno cinque anni. Ci avevano anticipato che li avremmo trovati e ci avevano anche spiegato che da qualche giorno vivono al parco delle cascine, in una tenda da campeggio.
Durante la distribuzione del cibo il babbo s'è avvicinato per chiedere quattro panini; uno a testa, mi ha spiegato. Nella calca di gente che spingeva per avere la propria parte nessuno ha protestato davanti alla sua richiesta. La regola di solito è chiara, un solo panino a testa, ma stavolta nessuno ha protestato. C'era come un insolito rispetto per quella famiglia che vive alle cascine.

Avrei voluto dargli di più, dargli un pò di conforto ed una mano per risolvere la sua situazione. Invece tutto quello che gli ho dato è stato un busta con dei panini e dei dolci.

Avrei voluto chinarmi verso i bambini e dar loro un dolce, ma non sapevo se era il caso ed un pò mi sentivo a disagio a fare un gesto di gentilezza così normale in una situazione così assurda.

A Firenze piove da tre giorni e pioverà almeno per altri due.
In una tenda alle cascine.
Mamma, babbo e due bambini.

C'è qualcosa che non torna.

Dopo gli ultimi c'è ancora posto

domenica 10 ottobre 2010

Senza titolo

sabato 9 ottobre 2010

...

Meschino
[me-schì-no]
Agg.
Di persona spiritualmente e intellettualmente limitata, gretta: che uomo m.!; non dimostrarti sempre tanto m.
Che manca di generosità, di grandezza d'animo SIN gretto, misero: gente m.; che dimostra povertà di spirito: mentalità m. || fare una figura m., poco dignitosa

Non sopporto le persone meschine, non ce la faccio proprio. Mi sdegno e mi intristisco ogni volta che mi rendo conto di quante ce ne siano in giro...

domenica 1 agosto 2010

La noia

Francesco una volta ci chiese proprio questo, ci chiese se conoscevamo la noia. Io istintivamente dissi di conoscerla piuttosto bene, ed infatti..
La noia è svegliarsi alle 5 di mattina all'hotel Sheraton di Houston e non riuscire più a dormire. Guardare e riguardare la sveglia, sapendo di non avere niente da fare fino alle 8. Accendere la TV che già trasmette il bollettino del traffico e subito rispegnerla per mancanza di interesse. Vedere fuori dalla finestra il giorno che inizia a schiarire e già la cappa di afa che avvolge la città. Non avere un mezzo per uscire, né un libro da leggere. Scendere nella hall dove finalmente dalle 6:30 servono la colazione e non trovare altri con cui chiacchierare oltre alla cameriera. Questa è la noia...

giovedì 22 aprile 2010

Se lo dice lui...

"Oggi è un giorno importante per il Pdl: viene meno la fase dell'unanimismo o della totale convergenza e si apre una positiva e democratica fase di discussione".

Gianfranco Fini, 22 Aprile 2010

sabato 30 gennaio 2010

All'improvviso un dubbio

Tre giorni senza internet a casa. Tante cose indispensabili improvvisamente non lo sono più. La sera prendo un buon libro sullo scaffale e poi vado a letto presto, come si faceva da bambini. E mi viene un dubbio: ma internet migliora davvero la mia vita?

venerdì 29 gennaio 2010

Test

Se sei spesso di buon umore senza motivo, ...
Se cosa farai sabato sera non ti sembra poi così importante, ...
Se ripensi con benevolenza a quelle storie finite male, ...
Se negli amici cerchi piu dei confidenti che dei complici, ...
Se le altre le guardi appena, ...
... non ti sarai per caso innamorato?

venerdì 25 dicembre 2009

Che cosa pensi delle donne?

"Che cosa pensi delle donne?", mi chiese.

"Non sono tanto abituato a pensare. Le donne sono tutte diverse. Fondamentalmente sono una combinazione di quanto c'è di peggio e di quanto c'è di meglio al mondo... magiche e terribili. Sono contento che esistano, comunque."

"Come le tratti?".


"Loro trattano me meglio di quanto io tratti loro".


"E credi che sia giusto così?".


"No, ma è così".


"Sei sincero".


"Non del tutto".


Charles Bukowski, Women

lunedì 30 novembre 2009

...

...e una grande malinconia per le vite che non avrei mai vissuto.

martedì 24 novembre 2009

Tanto per parlare di sostenibilità ..

Emissioni di CO2 pro capite per i principali paesi:


Fonte: World Resources Institute

Sogno di una notte di mezzo autunno

Aveva parcheggiato l'auto leggermente in discesa e appena spento il motore era balzata fuori per abbracciarlo. Si erano baciati a lungo e lui aveva riconosciuto l'aroma delle gomme da masticare con cui provava a nascondere il sapore della sigaretta appena fumata. Lui in realtà ormai si era abituato a quella sensazione, ma non voleva dirle nulla, lo divertiva che lei si sentisse un pò in colpa, faceva parte dei loro piccoli giochi. Come quando lei lo prendeva in giro con la giocosa minaccia di mettersi gli orecchini. Gli piaceva che questa leggerezza rimanesse intatta nel tempo, pensò.

Il calore del suo corpo lo sottrasse da quei pensieri astratti, riportandolo al presente della serata che stava per iniziare. Lei indossava un abito scuro aderente che ne metteva in evidenza tutte le forme. Le spalle, ben proporzionate, erano scoperte, come a sfidare il freddo autunnale. Le gambe snelle fasciate dalle calze autoreggenti.

Aveva sempre avuto un debole per la bellezza femminile e la spontaneità con con cui la indossava lei lo sconvolgeva, gli sembrava completamente a suo agio con il proprio corpo.

Fu allora che lei disse "Come stai?". E il sogno ebbe inizio...

lunedì 9 novembre 2009

Stamani...

...mi sono svegliato sentendo addosso tutta la stanchezza del mondo. La malinconia dei tempi passati e che non torneranno. L'umiliazione delle scelte sbagliate e la rabbia delle scelte subite. La tristezza degli amori perduti. Il freddo dei giorni d'inverno. E la debolezza del mio essere molto umano...

domenica 8 novembre 2009

Dal centro del Focolare

Novembre, domenica, pioggia.
Arrivo a Loppiano così, salendo a zig zag la strada che da Incisa si arrampica sul versante della collina, l'autostrada giù in fondo. M'aspettavo cartelli multilingue ed insegne colorate, ma trovo solo Flavia al bordo della strada che mi fa segno di fermarmi, proprio lì in mezzo alla campagna. Ecco come inizia un'altra tappa di questo disordinato viaggio alla scoperta della diversità. Molta diversità, in questo caso.

Entro in casa e mi presento credo quindici volte. I primi dieci minuti sono un pò imbarazzanti, per me e per loro. Forse non sono abituate a ricevere ospiti ed io sicuramente non so bene cosa dire o fare. Lì sul divano sono io al centro dell'attenzione, mi aspettavo un inizio più facile, ma poco a poco mi adeguo.

Quando mi portano a vedere il resto della cittadella trovo le immagini che mi attendevo e sento, forte, lo stridere fra la semplicità delle persone e i luoghi funzionalmente perfetti, modernamente asettici. L'università, la chiesa, l'auditorium, il polo assomigliano troppo ad aeroporti internazionali e centri commerciali. Le persone sono molto più accoglienti delle strutture, le emozioni più sincere della retorica. Come la spiegazione della simbologia della chiesa. Come le chiacchiere faccia a faccia, confrontando certezze e dubbi.

Mi sento abbastanza a mio agio per accettare l'invito a cena. Loro quindici ed io. Che sollievo essere di nuovo fra persone. Non so bene cosa provo durante la breve preghiera e la cena, ma è molto simile alla piacevole sensazione della condivisione. E della scoperta della diversità.

Nel raccoglimento della serata che finisce ritorno a sentirmi ospite e capisco che è arrivato il momento di andare, anche se mi dispiace quasi, come se ormai mi sentissi un pò a casa. Mi congedo da Flavia con la promessa di tornare a trovarla e lo spero veramente. In fondo le persone interessanti rimangono tali anche se fanno scelte che non capiamo.

giovedì 29 ottobre 2009

Le loro storie

Romeo arriva all'appuntamento con dieci minuti di ritardo, quando gli altri stanno già facendo capannelli per prendere i panini con le frittate. Anna come sempre se ne sta in disparte, ripetendo a voce alta che lei non ha bisogno di niente, che ha già mangiato e che gli altri sembrano delle bestie. Poi però quando non si sente osservata si avvicina sorniona ad uno dei volontari e chiede se per favore può avere qualcosa. Lo sussurra, ma niente passa inosservato e tutti hanno qualche storia da raccontare sugli altri: chi faceva la prostituta, chi è pazzo, chi ha il giubbotto foderato di soldi. Adesso Romeo ha iniziato a urlare che lui lei non la sopporta, chi si crede di essere la signora Anna per dire che lui non capisce niente? Al suo paese lui ha studiato, prima di venire in Italia, mentre lei sicuramente non sa nemmeno dove sia il Camerun. Lì vicino Fabio continua a dire che ha fretta, che lui non può aspettare insieme agli altri, perché l'ultimo treno per San Piero parte alle dieci meno venti. Poi però è sempre lì che gira, aspettando il momento dei dolci..

Sono i personaggi del martedì sera e ce ne sarebbero di storie da raccontare su di loro: è la prima cosa che ti viene in mente quando esci con la Ronda. Ti colpiscono questi autentici pezzi di umanità, le loro storie, e le vorresti scrivere per condividerle. Poi però ti rendi conto che in fondo sono loro, queste storie, e per alcuni sono l'unica cosa che hanno.

E scriverle è un pò rubargliele ..

domenica 6 settembre 2009

[Chi pensa che oggi noi siamo diventati i sedentari (dunque titolari di un escludente ius loci) e solo loro siano i nomadi, non sa vedere che i bastimenti partono ancora. Si chiamano magari treni ad alta velocità. Non solo la precarietà del lavoro, ma anche la facilità dei collegamenti mascherano da pendolarismo la nuova emigrazione interna, che oggi è meglio chiamare "mobilità senza sradicamento": chi negli anni Sessanta era obbligato a cambiar casa per inseguire un salario, oggi può tenere separati (ma uniti da poche ore di viaggio) residenza e lavoro, e così non finisce nelle statistiche migratorie. In cerca di habitat migliori o più economici emigriamo negli hinterland, a caccia di una carriera piantiamo la tenda in una città dopo l´altra. Mentre le partenze dei nostri figli laureati per lunghi master all´estero, che magari diventano lavoro, sono meno strazianti di certi episodi del libro Cuore, ma numericamente non indifferenti. Insomma, ci muoviamo tutti. "Siamo tutti migranti"...]

Michele Smargiassi, Siamo tutti emigranti. La Repubblica, 28/9/2009

lunedì 3 agosto 2009

People can be wonderfully different

D - what's going on in your life?

T - well I FINALLY found a church that I feel comfortable in
- I've been thinking of writing a blog because the story of how I found them is (in my opinion) remarkable
- in your leisure you can read about it

D - I didn't know you were looking for it, but now I'm ready to hear the whole story

T - well I went home to NY one weekend in May and I sat next to an Asian guy
- he told me about his church and I gave him my business card
- he didn't e-mail me till 3 weeks later saying hey come meet up with me and my friends for dinner
- one of his friends, Susan, has a roommate that co-leads a bible study group on Thursdays and I've been going there ever since
- the thing is that when I met Terry's friends...they were all Asian so I knew that the bible study was going to be ALL Asian too so I was a little nervous

D - what do you mean 'asian bible study' ?
- for the people o for the cultural point of view?

T - no, I've never been around a lot of Asians before so I felt weird at first
- that's all
- but they were really welcoming and friendly
- a lot of them came to the US when they were kids so they are "americanized"
- I just think this is so great because it was something I was praying for since I've moved to Houston
- and sometimes prayer isn't answered right away for a reason
- they just started that bible study in April and I met Terry in May
- I really truly thank God for them every week because it really means a lot to me...words can't describe

domenica 19 luglio 2009

Was she right?

lunedì 13 luglio 2009

Illuminazioni

Ho un caratteraccio, soprattutto la mattina.