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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina

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domenica 8 novembre 2009

Dal centro del Focolare

Novembre, domenica, pioggia.
Arrivo a Loppiano così, salendo a zig zag la strada che da Incisa si arrampica sul versante della collina, l'autostrada giù in fondo. M'aspettavo cartelli multilingue ed insegne colorate, ma trovo solo Flavia al bordo della strada che mi fa segno di fermarmi, proprio lì in mezzo alla campagna. Ecco come inizia un'altra tappa di questo disordinato viaggio alla scoperta della diversità. Molta diversità, in questo caso.

Entro in casa e mi presento credo quindici volte. I primi dieci minuti sono un pò imbarazzanti, per me e per loro. Forse non sono abituate a ricevere ospiti ed io sicuramente non so bene cosa dire o fare. Lì sul divano sono io al centro dell'attenzione, mi aspettavo un inizio più facile, ma poco a poco mi adeguo.

Quando mi portano a vedere il resto della cittadella trovo le immagini che mi attendevo e sento, forte, lo stridere fra la semplicità delle persone e i luoghi funzionalmente perfetti, modernamente asettici. L'università, la chiesa, l'auditorium, il polo assomigliano troppo ad aeroporti internazionali e centri commerciali. Le persone sono molto più accoglienti delle strutture, le emozioni più sincere della retorica. Come la spiegazione della simbologia della chiesa. Come le chiacchiere faccia a faccia, confrontando certezze e dubbi.

Mi sento abbastanza a mio agio per accettare l'invito a cena. Loro quindici ed io. Che sollievo essere di nuovo fra persone. Non so bene cosa provo durante la breve preghiera e la cena, ma è molto simile alla piacevole sensazione della condivisione. E della scoperta della diversità.

Nel raccoglimento della serata che finisce ritorno a sentirmi ospite e capisco che è arrivato il momento di andare, anche se mi dispiace quasi, come se ormai mi sentissi un pò a casa. Mi congedo da Flavia con la promessa di tornare a trovarla e lo spero veramente. In fondo le persone interessanti rimangono tali anche se fanno scelte che non capiamo.

2 commenti:

Nat ha detto...

A Loppiano ci sono stata molti anni fa, quando ero al liceo. Mi fece una buona impressione, da ragazzetta con ideali utopistici.. Mi sono domandata molte volte che effetto mi farebbe tornarci ora che sono molto piu' cinica per molti versi...

Daniele ha detto...

Già, chissa che effetto ti farebbe. e chissà se sono stato capace di rendere l'effetto che ha fatto a me..