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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina

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sabato 31 dicembre 2011

Buon 2012

Si dice che da lontano sia più facile giudicare.

Siccome in ogni luogo comune un fondo di verità secondo me c'è, mi viene da credere che questo 2011 sia davvero stato così modesto come appare guardandolo da quaggiù, dal fondo del Vietnam. Un anno senza sussulti particolari e quindi modesto, che si chiude con una bella avventura e qualche sana inquietudine che ritorna.

Qui in Vietnam il capodanno si festeggia appena, ma quando ho chiesto come si diceva buon anno mi hanno detto pressapoco Chúc Mừng Nǎm Mới.

Allora Chúc Mừng Nǎm Mới ...

venerdì 30 dicembre 2011

Phnom Penh

Phnom Penh è la metropoli senza semafori dove il traffico si regola con la buona volontà.

Siamo ormai oltre la metà del cammino fra Bangkok e Saigon e stiamo quasi per lasciare la Cambogia, dopo Siem Reap - la cittá dei templi e del natale in costume - e Battambang - secondo la guida la quarta destinazione turistica della Cambogia, secondo noi una piccola cittadina polverosa dove non c'è niente da fare e le mine scoppiano ancora nelle campagne (ed infatti Gino Strada c'ha fondato un ospedale).

Di questo paese ci ricorderemo soprattutto la gente. E' sorprendente come tutti ci sorridano e ci salutino, monaci, contadini, venditori ambulanti, mentre i bambini scorrazzano ovunque. Chissà qual'è il segreto della Cambogia, che ha attraversato tutte le tragedie umane in soli cinquant'anni e ancora sorride e sembra non pensare al passato (chiedere all'ONU o vedere qui per i dettagli).

Insomma, come ci aveva predetto la nostra amica e guida Manuela, i cambogiani sono un popolo sorridente di cui ci si innamora velocemente e dei quali già possiamo sentire la nostalgia.

Prossima tappa: un villaggio vietnamita nel delta del Mekong. Quale posto migliore per festeggiare capodanno?

mercoledì 21 dicembre 2011

Bangkok

Siamo stati 3 giorni e mezzo a Bangkok e già ci volevano fare cittadini onorari.

Il primo primo giorno è servito a imparare a attraversare la strada, il secondo a saltare sui battelli mentre attraccano, il terzo a riconoscere una bancarella di Rolex falsi da un locale di ping pong (alias pussy pong). Il quarto giorno, avendo già appreso tutto ci siamo riposati in piscina con un cocco fresco in mano ed una palma sulla testa.


A questo punto abbiamo pensato di esser pronti per 10 ore di autobus fino in Cambogia.

venerdì 9 dicembre 2011

Vado...

giovedì 8 dicembre 2011

All about money

bel link, qui.

martedì 11 ottobre 2011

casapdeit

Oggi ho comprato 12 mattoncini di vetrocemento, che sono come quelli del lego, solo che ci può giocare solo il muratore.

A parte questa spiacevole seccatura, i lavori a casa procedono. Se entro novembre mi si potessi trasferire, sarei così contento che potrei anche perdonare il muratore per non farmi giocare con i suoi balocchi...

venerdì 9 settembre 2011

Quando ci prendi confidenza è anche peggio

Premessa: in inglese non riesco ad essere simpatico.

Devo piuttosto sembrare ancora più musone di quanto non sia già di mio. Credo sia una questione di come una lingua la si impara: avendoci sempre lavorato, mi viene bene l'inglese lavorativo e male quello sociale. Fine della premessa.

E' incredibile come una lingua ti punisca, non appena ci prendi un pò di confidenza. Oggi a pranzo volevo fare lo sportivo ed ho chiesto alla cameriera di portarmi una buona birra "a good beer", proprio come avrei fatto a Firenze. Quella ha sorriso ed è tornata con due bicchieroni di una bevanda gassata alla ciliegia. E ne ha pure portati due, per farmi un piacere, nel caso il primo lo finisca subito. Chissà se esiste, mi chiedo, una bevanda gassata alla ciliegia che si chiama proprio goodbeer o se l'ho pronunciato talmente male che ha capito tutta un'altra cosa.

Sicuramente se gli dicevo che volevo una birra specifica, scandendone bene il nome, mi capiva anche, invece ho fatto il simpatico e sono stato giustamente punito.

Ma ora la domanda è: meglio espiare la mia colpa e bermi i bicchieroni in silenzio oppure ammettere la verità e chiedere che mi porti una birra vera?

buona o no a questo punto non conta più...

domenica 28 agosto 2011

Casa nuova

A grande richiesta (bugia...)


lunedì 22 agosto 2011

Riassumendo: se sapevo che era così complicato, rimanevo in affitto per tutta la vita.

Chissà come mai mi immaginavo che comprare casa sarebbe stata un'avventura romantica. Invece ora dopo esserci (quasi) passato la descriverei piuttosto come una lunga navigazione al buio, nella quale più si va avanti e meno è chiaro dove si approderà.

Vabbè, stavolta non la volevo fare troppo lunga.

Qualcuno mi ha chiesto di fare la lista delle 10 regole d'oro da seguire durante la ricerca, l'acquisto e la ristrutturazione della casa. Ecco dunque la selezione basata sulla mia personale (e divertente) esperienza:

1 - Pensarci bene prima di iniziare l'avventura. Fra una cosa e l'altra, sarà la vostra principale occupazione per almeno un annetto (questa era doverosa)

2 - Quando scegliete la zona e la tipologia di casa fatelo in base al vostro stile di vita presente e futuro. Non in base a quello che vorreste fosse il vostro stile di vita. Per capirsi, se siete pigri e prendete l'auto per andare ovunque, forse comprare casa nella zona pedonale del centro potrebbe non essere la scelta giusta. Se invece vi piace uscire ogni sera anche durante la settimana, la casa sulla collina può aspettare.

3 - Quando stabilite il budget tenete conto che un ulteriore 10% del prezzo di acquisto vi servirà per spese, piccoli lavori e mobili. Io pensavo che avrei speso assai meno, ma devo ammettere che è una stima mooooolto realistica.

4 - Quando avete individuato una casa che vi piace andate a vederla molte volte, portandovi magari anche qualcuno che vi dia il suo parere. Andate a vederla alle diverse ore del giorno perché la luce, il rumore, il traffico possono cambiare notevolmente durante la giornata. Sia che acquistiate tramite agenzia che da privato non temete di disturbare, ci sono abituati.

5 - Prima di fare l'offerta misurate bene tutte le stanze, non fidatevi della superficie dichiarata. Un'indicazione utile (anche se non necessariamente veritiera) è la superficie riportata sulla bolletta della TIA, quindi se possibile fatevi dare una copia dell'ultima.

6 - Prima di fare l'offerta parlate con i vicini. Mediamente saranno felici di farsi un pò i cavoli vostri e potrebbero darvi informazioni molto utili sui proprietari e gli altri condomini. Tipo che la cantina era stata abbandonata e c'erano barboni a dormirci o che c'è stata una sparatoria con la polizia (mi è successo anche questo...)

7 - Prima del rogito andate a parlare con l'amministratore di condominio per presentarvi e sopratutto chiedergli se ci sono delibere approvate (le paga il proprietario) o pagamenti arretrati. Dopo l'atto vi verra chiesto di farvene carico e per alcune centinaia di euro magari non vale la pena andare da un avvocato. E poi in generale queste cose è meglio chiarirle prima di pagare...

8 - Prima del rogito controllate se ci sono arretrati nei vari contratti, soprattutto quello dell'acqua perché eventualmente toccherà pagarli al nuovo proprietario. È facile da fare: o vi fate dare le ultime bollette oppure durante una visita prendete matricola e lettura dei contatori e chiamate dicendo di dover fare una voltura. È una cosa noiosa ma necessaria perché contrariamente a quanto forse pensate né l'agenzia immobiliare né il notaio la ritengono parte della loro competenze.

9 - Appena firmato il rogito attivate le utenze e chiedete la residenza. Senza residenza non è prima casa e senza prima casa si paga l'ICI e non si può detrarre il mutuo.

10 - Prima di decidere i lavori di ristrutturazione informatevi bene sugli eventuali sgravi fiscali e sulle altre norme vigenti. Non fidatevi di quello che vi dicono, chissà come mai le persone si scordano le cose proprio nel modo più svantaggioso per voi, meglio controllare di persona. E poi dai, lo dice anche il proverbio, chi fa da sé...

giovedì 4 agosto 2011

auguri

Oggi Obama compie 50 anni. Siccome è un traguardo importante, anche se non mi piacciono molto queste cose, gli ho mandato gli auguri.

Auguri di buon compleanno ed anche auguri che le cose vadano meglio, sia a lui che a noi. Soprattutto a noi via, lui è già messo piuttosto bene...

sabato 23 luglio 2011

Hay noches como esta

Hay noches como esta en las que pienso en todo lo que podría haber sido y no ha sido todas las vidas que podría haber vivido y no he vivido cuantos encuentros sensaciones dolores faltas que nunca han sido tan solo porque en cierto momento las personas eligieron uno de los caminos posible y tengo como vértigo por toda esa humanidad perdida miro dentro de las ventanas enfrente y de repente me pregunto si se perdió de verdad o si más bien todavía forma parte de mi presente

lunedì 18 luglio 2011

Quel fascino tutto maschile della tecnologia

Quando eri piccolo tuo padre ti portava alla stazione a veder passare i treni. Era una specie di rito maschile, anche se allora non te ne rendevi conto. Sapevi solo che la mamma non veniva mai, lei aveva sempre qualcosa da fare a casa.

E tu passavi il tempo aspettando locomotive color marrone ruggine che si sentivano arrivare da lontano e che facevano paura mentre ti sfrecciavano a lato. Soffiavano e sferragliavano, soprattutto i treni merci che erano anche meglio di quelli passeggeri. Erano più grossi e possenti, più scuri e più lunghi, sulle fiancate avevano scritte strane che indicavano la provenienza o le merci importanti che trasportavano. Ed era impossibile salirci sopra. Per questo ti affascinava il treno quando eri piccolo. Per la grandezza, per il rumore, per il pensiero che tutto quel ferro e tutti quegli ingranaggi potessero muoversi con quella velocitá e precisione.

Oggi sei all'aeroporto, nell'autobus che ti porta verso il terminal e che sembra così piccolo nello spazio immenso delle piste ed insignificante quando passa vicino agli aerei posteggiati. Dal basso gli aerei sembrano veramente enormi. Alzi gli occhi e guardi i motori piccoli e potenti, le alte code colorate, le linee perfette delle ali. Provi a indovinare a quale compagnia apartengano, di quale paese, per vedere se ce n'è qualcuno nuovo che non conosci. Provi a distinguere i modelli, cerchi quello più grande. Nonostante tutto ti stupisce di nuovo il pensiero che tutto quel ferro e quegli ingranaggi possano muoversi con quella velocità e precisione.

Allora ripensi a quei treni che sfrecciavano e vedi riflesso nel finestrino dell'autobus lo stesso sguardo affascinato che avevi da bambino alla stazione. E che avranno i tuoi figli quando li porterai a veder passare i treni. Perché certi riti è giusto che si tramandino.

martedì 14 giugno 2011

galleria fotografia


domenica 29 maggio 2011

della pesantezza, l'apatia e le bufale di internet

- che faccio, mi scuso da subito per la manca di filo logico?

distinguo gli amici dai conoscenti per la capacità che hanno (i primi) di darmi una scossa. Essendo quasi tutti i giorni un animale piuttosto razionale, devo apparire (ai secondi) un blocco monolitico impossibile da scuotere

avevo in mente dei versi di Neruda perfetti per descrivere la sensazione di pesantezza di oggi ed un certo panico da apatia, ma cercando un pò su internet Mastella ha rovinato tutto. Non sono versi di Neruda ma di tale "Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana" come ha precisato uno bravo dopo che Clemente c'era cascato e, accanendosi sul mio orgoglio di amante del cileno, ha aggiunto che "Chi conosce la sua poesia si accorge all'istante che quei versi banali e vagamente new-age non possono certo essere opera di uno dei più grandi poeti del Novecento". Era una bufala che gira su internet.

bene, sono rimasto da solo con Martha:

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

l'ho scritto piccolo per la vergogna.

odio la pigrizia e l'apatia, soprattutto la mia, e quando oggi mi sono voltato indietro e mi è sembrato di vedere che l'ultimo periodo sia stato un costante scivolare giù, ho avuto anche paura. Paura di aver trascurato molte persone interessanti e di averne conosciute pochissime nuove, di aver perso l'entusiasmo per le vecchie passioni e la curiosità per le cose nuove. Paura del tempo che passa e sbiadisce i colori. Una paura cane.

oggi cercavo una meta per quattro giorni di ponte e non mi è venuto in mente niente di interessante. Niente stimoli, nessuna curiosità. Elettrocardiogramma piatto. Alla fine ho preferito decidere che era più semplice andare tranquillamente qualche giorno al mare.

speriamo sia anche questa una bufala

lunedì 28 marzo 2011

Alang

Ci sono arrivato, come sempre accade, per caso da qui.
Poi cercando ho trovato informazioni interessanti qui e qui. Ma soprattuto qui.

Meditiamo...

lunedì 21 marzo 2011

Benvenuta primavera

Vedeva ogni aspetto della vita attraverso la metafora delle stagioni. L'entusiamo delle primavere giovanili, l'autunno dell'amore, l'afa di certe domeniche pomeriggio. Il peso dell'inverno non lo faceva sentire né bene né a suo agio, pensava.

La trovava una metafora geniale, forte come le verità ripetute, che esistono da sempre, che sorpassano il contingente e ci fanno sentire piccoli. Che sono vere semplicemente perché sono sempre state.

"La metafora delle stagioni spiega così bene l'alternarsi apparentemente ripetitivo delle vicende umane" pensava sorridendo e salutando ancora un volta l'arrivo della primavera..

mercoledì 16 marzo 2011

Cronache giapponesi

Mentre decido se sono definitivamente contro il nucleare oppure no, ho trovato il primo articolo veramente intressante su quanto sta succedendo nella centrale nucleare di Fukushima:

"Fukushima. Questa la cronaca vera di un disastro.

Cronaca del 15 marzo.
Stanotte (quando era mattina in Giappone) altre due esplosioni nella centrale di Fukushima, in Giappone, spazzata dal terremoto dell’11 marzo e dallo tsunami che ne è seguito un’ora dopo. Non si sa come uscirne, i problemi si ingigantiscono di ora in ora, e la conclusione della vicenda propone strade differenti, anche catastrofiche.

Si sta fondendo il nocciolo?
Sì, l’uranio si sta sciogliendo in parte nei tre reattori, nei punti in cui le barre non sono coperte dall’acqua.
Che cosa accadrà se si fonde il nocciolo?
Dipende dalle sequenze di avvenimenti dei prossimi giorni. Potrebbe colare sul fondo del reattore, mentre si riesce a raffreddare, ed essere semplicemente un (enorme) problema aggiuntivo per quando la centrale sarà smantellata, ma potrebbe anche innescare reazioni non controllabili.
C’è il rischio che scoppi come una bomba atomica?
No.
C’è il rischio che scoppi in modo convenzionale o si rompa?
Sì. Potrebbe cedere il vessel (il nocciolo) e il combustibile potrebbe colare dentro alle strutture speciali di contenimento, senza dispersione di radioattività all’esterno (ci sono altri strati di blindature di cemento armato), ma potrebbe esserci anche un’esplosione di idrogeno (come si forma l’idrogeno è spiegato più sotto) che squassa il reattore e sprigiona una vera nuvola radioattiva.
I dettagli delle esplosioni di stanotte.
Un’esplosione di idrogeno al reattore 2, come nei giorni scorsi era toccato ai reattori 1 e 3.
I misuratori del reattore 2 dicono che nel nocciolo le barre di uranio lunghe 4 metri sono all’asciutto per tre metri, e invece devono essere coperte d’acqua. Senza acqua la temperatura sale e porta alla fusione del nocciolo, e la compagnia elettrica giapponese Tepco già ieri ha informato che l’uranio si sta sciogliendo in parte dentro ai reattori.
L’altra esplosione ha interessato il reattore 4, meravigliando e spaventando: il reattore 4 è fermo da mesi per manutenzione. Le spiegazioni possibili sono due: o il reattore 4 è stato tenuto fermo ma non spento, e quindi ha subito, anche se in modo minore, gli stessi shock termici degli altri tre reattori quando il maremoto ha spento l’impianto di raffreddamento d’emergenza, oppure più facilmente per sfogare i vapori radioattivi (e l’idrogeno) dal reattore 3 è stata usata la ciminiera che è condivisa con il reattore 4.
Infatti la centrale ha impianti per il trattamento dei gas da sfiatare, e due ciminiere. Uno per i reattori 1 e 2, l’altro per i reattori 3 e 4.
Intanto i reattori 1 e 3 hanno gli indicatori di riempimento a fondoscala, e cioè significa che potrebbero essere del tutto pieni di acqua di raffreddamento (come si spera e come si tenta di fare da giorni) oppure del tutto vuoti. C’è un’alternativa: i misuratori sono rotti.

Ma ecco la cronaca atomica.
Venerdì 11 marzo alle 14,46 ora giapponese (6,46 del mattino in Italia) nel nord del Giappone un terremoto di magnitudo 8,8 della scala Richter (pari a mille volte quello dell’Abruzzo dell’aprile 2009). La magnitudo è ancora in definizione. Secondo le stime più recenti, è stato un sistma di 9,1 gradi.
All’istante i sistemi automatici di protezione normalmente presenti in tutti gli impianti nucleari hanno comandato lo spegnimento automatico di 11 dei 54 reattori giapponesi. I dispositivi automatici intervengono quando una scossa supera l’accelerazione di 1,2 g.
Le altre centrali che stavano funzionando hanno continuato a marciare.
Questi gli impianti che si sono fermati in automatico:

1. centrale di Onagawa (reattori 1, 2, 3)
2. centrale di Fukushima 1 (reattori 1, 2, 3)
3. centrale di Fukushima 2 (reattori 1, 2, 3, 4)
4. centrale di Tokai (ha un solo reattore)

Nei reattori di tecnologia ad acqua bollente, come quelli della centrale di Fukushima, lo spegnimento automatico prevede anche la chiusura delle valvole che isolano il reattore, interrompendo il flusso di vapore alle turbine e l’arrivo di acqua di alimentazione.
L’edificio del reattore è stato isolato dal resto della centrale e dall’ambiente. Il raffreddamento del reattore (spento ma caldo per il calore generato dal decadimento naturale dell’uranio) è assicurato dal sistema di refrigerazione di emergenza (emergency core cooling system). Il sistema interviene automaticamente, azionato da generatori diesel di emergenza.
Ci sono quattro diversi sistemi di raffreddamento di emergenza, che intervengono in sequenza al variare delle condizioni di temperatura e pressione nel reattore.
In condizioni di isolamento del reattore, l’acqua necessaria per il raffreddamento di emergenza è prelevata da grandi serbatoi interni all’edificio reattore aventi capacità tale da garantire il raffreddamento per periodi prolungati senza scambi con l’ambiente esterno: il calore asportato dal reattore è ceduto attraverso scambiatori a ciclo chiuso all’acqua contenuta nei serbatoi interni e all’atmosfera dell’edificio di contenimento.
Se le condizioni di isolamento permangono per un periodo prolungato, il vapore prodotto dai sistemi di raffreddamento di emergenza (debolmente radioattivo) può essere scaricato nell’ambiente esterno, previa autorizzazione dell’Autorità di sicurezza nucleare, al fine di ridurre la temperatura e la pressione nell’edificio reattore.
In caso di necessità è comunque possibile alimentare il sistema di raffreddamento del reattore prelevando acqua dal ciclo termico secondario.
I sistemi di raffreddamento di emergenza sono azionati elettricamente. In caso di fermata dell’impianto e di distacco dalla rete elettrica i sistemi sono alimentati attraverso gruppi di batterie e generatori diesel di emergenza che si avviano in modo automatico.
A parte alcuni incendi (subito spenti) che hanno interessato la parte convenzionale (non nucleare) di alcuni impianti (come ad esempio la centrale di Onagawa), nella centrale di Fukushima 2 i sistemi di emergenza hanno funzionato regolarmente e i reattori hanno raggiunto le condizioni di spegnimento a freddo, eliminando in tal modo ogni rischio residuo.
Seri problemi sono invece insorti nella centrale di Fukushima I a causa dell’arresto dei generatori diesel di emergenza e della conseguente mancanza di energia elettrica.
Regolarmente partiti al momento del sisma, i diesel di emergenza si sono fermati alle 15,41 (ora locale), dopo circa un’ora di funzionamento, in seguito all’arrivo dell’onda di tsunami, facendo mancare l’alimentazione elettrica ai sistemi di raffreddamento di emergenza dei reattori 1, 2 e 3.
Al successivo ripristino dell’alimentazione elettrica (dopo circa due ore) il raffreddamento dei tre reattori è proseguito, ma nel frattempo il livello d’acqua nei reattori si era abbassato (per evaporazione), mentre erano aumentate temperatura e pressione nei reattori e negli edifici di contenimento.
Negli edifici di contenimento la temperatura ha raggiunto i 100 gradi e la pressione valori doppi (840 kPa) rispetto a quelli normali (400 kPa).
Il raffreddamento del reattore 1 è stato spento per l’aumento della temperatura e della pressione nell’edificio di contenimento. La Tepco ha chiesto all’autorità di sicurezza l’autorizzazione a scaricare aria e vapore in atmosfera. Lo scarico è avvenuto alle ore 14,30 ora locale del 12 marzo.
Alle 15,36 locali, durante una nuova forte scossa di terremoto, c’è stata un’esplosione convenzionale nell’edificio del reattore 1.
A partire dalle 20,20 del 12 marzo, il raffreddamento è proseguito facendo uso di acqua marina e boro (assorbitore di neutroni per fermare la reazione).
Il raffreddamento di emergenza del reattore 2 è proseguito regolarmente ma, anche in questo caso, in seguito all’aumento della pressione nell’edificio di contenimento, la Tepco ha fermato il sistema e ha chiesto l’autorizzazione a scaricare aria e vapore in atmosfera. Dopo lo scarico il sistema è stato riavviato e il raffreddamento è proseguito con immissione di acqua dall’esterno.
Alle 13,25 ora locale del 14 marzo l’esercente ha comunicato all’autorità di controllo che il sistema di raffreddamento di isolamento del reattore 2 aveva perso la sua funzionalità.
Nel reattore 3, che sembrava avere raggiunto una condizione stabile, si è verificata la disattivazione automatica mentre i sistemi di raffreddamento di emergenza erano in funzione. Dopo avere tentato di riattivare il sistema, alle 5,10 del 13 marzo la Tepco ha informato l’autorità di sicurezza di non poter confermare il funzionamento del sistema di raffreddamento. Alle 9 del 13 marzo si sono scaricate aria e vapore in atmosfera ed è ripresa l’iniezione di acqua borata nel reattore. Alle ore 11,01 locali del 14 marzo un’esplosione ha interessato l’edificio.
Le esplosioni hanno prodotto nuvole di colore chiaro, che si sono disperse in breve tempo, e hanno visibilmente danneggiato la parte alta degli edifici interessati ma, per fortuna, non è stata pregiudicata la funzione di contenimento delle due unità e i due vessel erano intatti.
In seguito alle due esplosioni si sono registrati aumenti del rateo di dose in aria in prossimità dell’impianto.
Perché questi scoppi? S’è trattato di ricombinazioni violente di idrogeno e ossigeno conseguenti allo scarico di gas e vapore dai vessel e dall’atmosfera degli edifici di contenimento delle due unità interessate.
L’idrogeno, che in condizioni normali non è presente nel reattore, si è prodotto in seguito alla scissione termochimica fra l’incamiciatura delle barrette di combustibile (zircalloy) e il vapore ad alta temperatura nelle zone del nocciolo scoperte (non sommerse).
Nei reattori nucleari deve essere costantemente assicurata la presenza di un livello d’acqua sufficiente a coprire interamente gli elementi di combustibile. In caso contrario, il calore di decadimento che si genera nel combustibile può essere sufficiente a determinare, in sequenza, l’insorgere della reazione metallo-acqua (con produzione di idrogeno), il danneggiamento delle barrette (e la conseguente fuoriuscita di isotopi radioattivi nell’acqua di raffreddamento) e la fusione del combustibile.
Le misure di radioattività ambientale negli impianti e nella zona circostante la centrale indicano valori in crescita rispetto ai valori normali. I suddetti valori sono aumentati anche in seguito alle operazioni di scarico di gas e vapore effettuate e delle due esplosioni.
Le misure svolte hanno rilevato la presenza di iodio-131 e cesio-137. Il rateo di dose al confine dell’impianto era di circa 20 microsievert ora.
L’uscita di isotopi radioattivi nel vapore misto con idrogeno mostra che le barrette di combustibile hanno subito danni."

Fonte: http://www.e-gazette.it/index.htm

lunedì 14 febbraio 2011

Tutte le lettere d’amore

Tutte le lettere d’amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d’amore se non fossero
ridicole.

Anch’io ho scritto ai miei tempi lettere d’amore,
come le altre,
ridicole.

Le lettere d’amore, se c’è l’amore,
devono essere
ridicole.

Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d’amore
sono
ridicoli.

Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d’amore
ridicole.

La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.

(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).

F. Pessoa

lunedì 7 febbraio 2011

Avete...

...mai provato ad ascoltare De André durante un tramonto d'inverno?
Di quelli con la luce calda del sole che promette un tepore che l'aria non mantiene...

venerdì 21 gennaio 2011

Un centesimo di secondo sull'etica della fotografia

Spesso si pensa che anche solo raccontando la realtà che ci circonda - attraverso le immagini nel caso del fotografo - si contribuisca ad aumentare la consapevolezza generale e che questo costituisca di per sé un merito.

Spesso si pensa che anche solo avere la sensibilità di cogliere il problema sia molto.

Spesso si pensa troppo. E se invece si facesse sarebbe assai meglio.




http://www.100th.tv/

giovedì 20 gennaio 2011

The Yes Men

"On December 3, 2004, the twentieth anniversary of the Bhopal disaster, Andy Bichlbaum appeared on BBC World as "Jude Finisterra", a Dow Chemical spokesman. Dow is the owner of Union Carbide, the company responsible for the chemical disaster which killed thousands and left over 120,000 requiring lifelong care.

On their fake Dow Chemical website, the Yes Men said that Dow Chemical Company had no intention whatsoever of repairing the damage. The real company received considerable backlash, and both the real Dow and the phony Dow denied the statements, but Dow took no real action.

The Yes Men decided to pressure Dow further, so as "Finisterra," Bichlbaum went on the news to claim that Dow planned to liquidate Union Carbide and use the resulting $12 billion to pay for medical care, clean up the site, and fund research into the hazards of other Dow products. After two hours of wide coverage, Dow issued a press release denying the statement, ensuring even greater coverage of the phony news of a cleanup. By the time the original story was discredited, Dow's stock had declined in value by $2 billion.
"



http://theyesmen.org/

...and where are you?



"The Paris-based artists Léonore Bonaccini and Xavier Fourt form the artist-duo Bureau d´études. For the last several years, the French Group has been producing cartographies of contemporary political, social and economic systems. The visual analysis of transnational capitalism is based on extensive research and usually is presented in the form of large-sized murals."

http://bureaudetudes.org/