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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina

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mercoledì 30 aprile 2008

Anche quest'anno è arrivato ..

Il trentad'Aprile è arrivato, come tutti gli anni, di soppiatto. Non è come il 25 Dicembre o il1 Gennaio, che son sempre preceduti da un tale baccano che è impossibile non accorgertene. Il trentad'Aprile arriva sempre all'improvviso: una mattina ti alzi ed è già 29, troppo tardi per preparare qualsiasi tipo di festeggiamento. E va bene così, per quell'innato sentimento di indifferenza verso i compleanni che probabilmente ha origini familiar-culturali.

Ma visto che anche volendo non è un giorno uguale a tutti gli altri, oggi, per il ventinovesimo trentad'Aprile, ho provato a render omaggio alla cultura locale, o almeno ne ho tentato una goffa imitazione. Comunque devo dire che mi sono impegnato.
In ordine, sveglia alle 6:30, indossato l'ipod e via a correre fino alle 7:15. Tutto questo mi sarà servito appena a buttar giù quello che ho mangiato e bevuto ieri alla partita dei Rockets (Let's-go-Rockets!! poi scriverò qualcosa in più sul circo che è una partita di NBA .. ), ma meglio di niente. Poi doccia, colazione e sulla strada per l'ufficio mi son fermato da Starbucks a comprare un bel bicchierone di Latte-Coffee-Eccetra.
Alle 8 appuntamento con ovosodo e il bimbo per decidere l'hotel per New Orleans. Alla fine abbiamo trovato su craiglist una ragazza di Washington DC che provava a rivendere due notti all'hotel Hilton nel quartiere latino. Breve trattativa e via. A volte la semplicità ha i suoi pregi.
Ora son qua in ufficio a far calcoli (da certe cose non ci si può esimere), ma più tardi vado con heymanwassup a mangiare crawfish, che se ho capito bene sono granchi del golfo del Messico .. non male per un giorno che non mi piace specialmente..

martedì 29 aprile 2008

Allora dicevano sul serio ..

.. ovosodo e il bimbo, quando si parlava di andare a New Orleans il prossimo fine settimana !! così ci becchiamo pure il mega festival Jazz!! Che forte quando incontri la gente giusta per fare queste cose.

Sono eccitato ..

lunedì 28 aprile 2008

Le belle abitudini

1 - Sabato pomeriggio: barbecue in piscina.

venerdì 25 aprile 2008

iTelefono ..

.. ovvero quando il telefono è solo una scusa per avere tutto il resto.

E per chi si chiedesse se può usarlo con la sua vecchia cara simcard della wind .. ecco un video esplicativo dal blog di Zibri:

RECRU-CHE ?


Ieri sono stato a fare "recruiting".

Il gioco è questo: l'azienda aveva organizzato un incontro di orientamento per i ragazzi dell'ultimo anno della Texas University e ci aveva chiesto di partecipare in qualità di giovani-lanciati-in-carriera (?). Detto in altre parole, serviva gente disposta a stare lì dalle 19 alle 21 senza compenso alcuno. Io chiaramente ho accettato :-)

Quando sono arrivato c'erano una ventina di quasi-ingegneri, 4 persone dell'azienda, pizza e CocaCola per tutti. All'inizio ero forse più intimorito io di loro, dopotutto era la prima volta che mi capitava di partecipare ad un evento di questo tipo qui negli States, e pensavo "e mò che gli dico a 'sti texani ?". Poi lentamente l'ambiente s'è sciolto ed ho cominciato ad osservarli meglio..

E' buffo pensare che oggi ho 29 anni e solo tre anni fa ero dall'altra parte della barricata: allora il mondo del lavoro mi sembrava un luogo mitologico e le aziende pianeti sconosciuti. Senz'altro avevo una gran paura, come tutti, di non riuscire a entrare o se non altro di non riuscire a trovare la mia dimensione una volta dentro. Oggi son qui a rappresentare agli occhi di questi ragazzi il prototipo di colui-che-c'è-l'ha-fatta, che ha avuto la fortuna di entrare dalla porta principale ed adesso osserva il mondo con ben altra sicurezza.. come se le insicurezze finissero al momento della firma del contratto.. ma ti immagini !! Mi viene da sorridere, ripensandoci ..

Oggi mi guardano come se fossi io, sull'altro pianeta. Vorrei provare a spiegare loro che invece siamo tutti sullo stesso pianeta, ma poi penso che è meglio lasciar perdere. Probabilmente certe situazioni non cambieranno mai, siamo solo noi che ci spostiamo da una parte all'altra ..

mercoledì 23 aprile 2008

La diada de Sant Jordi ..

Tradicionalment, a Catalunya la diada de Sant Jordi és el dia dels enamorats, i és costum que les parelles es regalin una rosa i un llibre. La diada té un caire reivindicatiu de la cultura catalana i molts balcons s'engalanen amb la senyera...

(grazie a ecausarano per la foto)

In questo caso son più fortunati i maschietti che si beccano un libro, che con un pò di culo è pure interessante (e se non lo è preoccupiamoci, visto da chi proviene.. ). Alle fanciulle invece spetta una rosa.

Poi c'è chi come questa ragazza ha scelto di essere anticonformista e s'è presa entrambi..

Ci piace farci del male quando ..

..dopo 10 ore di ufficio torniamo a casa ed invece di indossare le pantofole ci mettiamo i pantaloncini ed andiamo a correre..

martedì 22 aprile 2008

Primarie

Oggi si vota in Pennsylvania, una tappa fondamentale per le primarie del partito democratico.
A quanto si legge in rete una marea di persone sta andando a votare e devo dire che son curioso di vedere come va a finire. Intanto non ho resistito ed ho fatto un giretto sui siti dei due candidati, dai quali entrambi invitano i propri supporters a chiamare i presunti indecisi per invitarli ad andare a votare..
Provo a immaginarmi la signora Kathie che mi telefona e mi spiega perchè votare Obama ma non ci riesco. In ogni caso ricevere una telefonata così dev'essere un'esperienza ..

..ma il lunedì è un giorno bello o brutto ??

Io ho scoperto che è il giorno della settimana che preferisco .. grazie all'influsso benefico del weekend riesco ad essere allegro in ufficio ed allo stesso tempo concentrato sul lavoro. Poi quando esco sono ancora abbastanza in forma per concludere qualcosa. Di fatto il mio umore settimanale ha un andamento di questo tipo:


domenica 20 aprile 2008

Sabato sera

Stasera sono uscito con ovosodo e i bimbi che lavorano con lui per andare al concerto dei Pepper, un gruppo hawaiano che fa musica rock con influenze reggae (non li avevo mai sentiti prima, confesso .. ).

Ovosodo è un italiano che sta passando qualche mese qui a Houston per lavoro, un altro espatriato, o expat come ci chiamano qui. Durante la serata ci siamo fatti delle belle risate raccontandoci aneddoti sui nostri amici texani e trovando innumerevoli similitudini con gli episodi dei Simpson. Texani e Simpson si assomigliano veramente tanto, chi avrà copiato chi ? :)

In generale cerco di evitare di frequentare altri italiani, già che ho attraversato l'oceano provo ad immergermi più a fondo possibile in questa cultura così diversa dalla nostra. O forse soffro solamente della sindrome di Little Italy, non so. Comunque riconosco che ogni tanto fa bene trovare qualche compaesano intelligente, con cui godersi quell'affinità particolare che esiste fra italiani che transitiamo in quest'angolo di ammerica.. l'unica cosa è che.. si insomma.. proprio un pisano dovevo andare a incontrare !!

venerdì 18 aprile 2008

Caffè con Giovanni

Oggi l'impossibile è successo.
Da qualche giorno avevo un problema con outlook ed avevo chiesto aiuto ai relativi esperti.
Come di consueto in questi casi, il mio problema stava rimbalzando per il mondo: Firenze, Bangalore, USA .. l'ultimo così-detto-esperto mi aveva detto che avrebbe girato il caso all'assistenza locale. La quale, prontamente, mi ha chiamato stamattina. Quando ho alzato il telefono, ho sentito due secondi di silenzio e poi qualcuno ha detto "Hey, ma sei
seduto accanto a me !!". Era Giovanni.

A questo punto s'è alzato ed è venuto a farmi visita nel mio cubical, portando con se la borsa degli attrezzi. Dopo i primi 25' in cui provava inutilmente a risolvere il mio problema (sembra che fosse la prima volta che gli capitasse un errore di questo tipo), il clima di iniziale professionalità s'è fatto più rilassato. La conversazione è scivolata sull'Italia e sulla di lui moglie a cui non piace viaggiare.
Dopo un'altra mezz'ora ho iniziato a sbadigliare pericolosamente, per cui mi sono alzato per andare a prendere due tazze di caffè. Nella successiva mezz'ora, ci siamo bevuti il caffè facendo battute su ingegneri e informatici come due vecchi amici ..

L'impossibile è successo, ho preso un caffè con il mio cubivicino.

mercoledì 16 aprile 2008

Cronache dall'India..

Che ufficio silenzioso è questo. Abituato com'ero a quello di Firenze, dove la gente parlava a telefono in vivavoce anche quando era sola, qui mi sento un pò in biblioteca e quasi noto il rumore della dita sulle tastiere.. ogni tanto si leva una voce al di la della parete che divide il mio cubical da quelli dei miei vicini. Molti di loro appartengono ad altri gruppi, per cui non sono bene chi siano: posso indovinare che lavoro fanno dalle conversazioni che sento, ma la vera differenza fra loro è l'accento con cui parlano inglese.

Finora avevo identificato il texano di Giovanni e lo spanglish di Giorgio. Stamani è squillato un telefono ed improvvisamente tre o quattro indiani hanno cominciato a discutere da non-so-dove nel loro inglese inconfondibile .. non ho capito bene di che cosa parlassero, però sentendoli nel silenzio dell'ufficio, con il rumore delle tastiere crepitanti in sottofondo, mi è sembrato di tornare in India..


Ma esisterà davvero un lavoro così ?

Mi sono sempre chiesto qual'è il lavoro ideale.
Secondo un recente sondaggio, la maggioranza dei calciatori italiani pensa che sia "Quello che ti permette di trasformare il gioco in lavoro". Grazie mille ai calciatori italiani per illuminanci con le loro osservazioni.

Stamattina sono per caso inciampato in questo annuncio: ma esisterà davvero un lavoro così?

".. una società di Varsavia (Polonia) cerca urgentemente 6 video game testers madrelingua italiana, che conoscano a livello intermedio o avanzato la lingua inglese. Il lavoro del/della titolare della posizione consisterà nel collaudo e ricerca degli eventuali guasti nel software di video games nuovi e sperimentali attraverso l'attività del gioco, nella correzione bozze testi di manuali d'istruzione e nella preparazione di documentazione scritta in inglese sui difetti individuati.

Requisiti:
- Cittadini dello spazio economico europeo (S.E.E.)
- Titolo di studio: qualifica professionale / diploma /laurea / specializzazione post-laurea / master
- Conoscenze linguistiche: italiano a livello eccellente, inglese a livello intermedio o avanzato.
Non viene richiesta una precedente esperienza nel settore.

Competenze richieste:
- Interesse e conoscenza dei video giochi PC oppure Console, Handheld, Internet
- Conoscenze informatiche: pacchetto Microsoft Office
- Precisione nell'esecuzione dei compiti e cura del particolare

Sede di lavoro: Varsavia Polonia. Assistenza fornita nella ricerca di alloggio.
Contratto: Tempo indeterminato approx dal 19.05.2008.
Retribuzione: Netta mensile € 1.530,00.
Formazione: Formazione gratuita interna

Scadenza: 30 aprile 2008 "

Se qualcuno è interessato, me lo dica che gli giro i contatti .. a patto che poi mi dica se esisteva davvero ..

martedì 15 aprile 2008

Tax day

Oggi è il Tax Day, il giorno ultimo entro il quale inviare la dichiarazione dei redditi. Giovanni è al telefono con il suo commercialista, che gli deve aver combinato qualche casino di cui ora tocca a lui pagare le conseguenze .. è quasi un'ora che parlano, quando è arrabbiato diventa specialmente sarcastico .. uno show ..

Il ferro da stiro

Oggi è stata una giornata difficile. Alle 17 e poco più esco da lavoro, tanto con la testa sono da tutt’altra parte, ed il mio personale motto della settimana è “lavorare meno, lavorare meglio” (ho tutta una serie di motti nel cassetto, li indosso a seconda dell’occasione). Prima di tornare a casa voglio fare qualcosa di utile e decido di andare a comprare un bel ferro da stiro e contemporaneamente fare una gita culturale, visitando uno dei luoghi simbolo di questo paese. Decido di andare a Wal Mart.

Son contento perchè Wal Mart è sulla Westheimer Rd, una delle strade di Houston a cui mi lega un rapporto di sincero affetto. E’ stata la strada che ho imparato, la prima che ho percorso a piedi, la prima in cui mi sono imbottigliato nel traffico; insomma, un pò l’equivalente della fidanzata delle medie. Inoltre oggi è una magnifica primaverile, una di quelle in cui si può veramente amare il Texas: bel sole, temperatura gradevole, traffico scorrevole e parcheggio semivuoto. Lascio la macchina un pò più distante di quanto necessario per fare due passi fino all’ingresso del negozio. Mentre entro vedo le prime famiglie che escono con i carrelli straboccanti e le gambe dei figli a penzoloni; hanno facce serene ma lontane dai sorrisi delle copertine di certe riviste. Son facce che somigliano molto di più a quelle dei camerieri dei fast food, dei benzinai notturni e dei posteggiatori.

Li osservo meglio e noto che sono principalmente ispanici, asiatici e neri, tendenzialmente obesi e indossano vestiti ampi: sono il popolo di Wal Mart. E’ l’altra america, quella per cui il sogno americano è rimasto tale, che magari c’ha provato ma purtroppo non ce l’ha fatta ed adesso compra qui perché a Wal Mart tutto costa veramente poco, come ripetono ovunque i cartelli rigorosamente tradotti in spagnolo, per andare incontro alla clientela più affezionata. Alle casse c’è la fila, al contrario degli altri supermercati, dove sembra che la cassiera stesse aspettando proprio te, per chiederti se è andato tutto bene, prendere la spesa dal carrello e imbustarla con cura. Qui a fatica alzano la testa per salutarti. Gli scaffali traboccano di patate fritte che i genitori non si esimono da comprare per far contenti i figli. All’uscita c’è un bel McDonald, per chi avesse ancora appetito.

Questo è Wal Mart. Il posto giusto per vedere l’altra america, quella fatta di persone per cui una giornata difficile è probabilmente una giornata normale.

lunedì 14 aprile 2008

Austin

Alcune foto del fine settimana a Austin..

sabato 12 aprile 2008

Piccoli piaceri ..


Prima mattina che mi sveglio in casa nuova e profumo di caffè nell'aria... piccoli piaceri ..

venerdì 11 aprile 2008

Paesi e scenari..


Se ogni paese fosse uno scenario, gli USA sarebbero una scenografia hollywoodiana, di quelle con la facciata di cartone dipinta e la struttura di legno dietro, mentre l’Italia sarebbe forse un teatro con un piccolo palcoscenico e una serie impressionate di meccanismi dietro.

Oggi, mentre ero imbottigliato nel traffico ascoltavo un programma della Radio Pubblica di Houston, KUHF, sui finanziamenti pubblici ai candidati presidenziali americani. Esiste una negli USA una commissione chiamata Federal Election Commision, FEC, che gestisce i finanziamenti pubblici ai candidati alla presidenza, per sostenere “valide spese durante la campagna elettorale”. Si parla cifre considerevoli, 84 milioni di dollari per la campagna 2008. Questa commissione è formata da 6 membri che hanno il compito di analizzare le richieste che pervengono dai presunti candidati e stabilire se sono accettabili o meno, con un minimo di 4 voti a favore. Purtroppo attualmente i membri in carica sono solo 2, quindi è tecnicamente impossibile per qualsiasi dei tre candidati rimasti in corsa accedere ai finanziamenti, se non ricorrendo a un tribunale. Se il senato non riuscirà ad approvare velocemente le nomine dei nuovi commissari, c'è la possibilità che si arrivi alle elezioni di Novembre in questa situazione. Il commento di uno degli esperti intervistati è stato: “Se un altro paese stesse affrontando una campagna elettorale ed avesse smobilitato l’agenzia deputata a vigilare sugli aspetti finanziari delle elezioni, noi lo chiameremmo una repubblica delle banane”. Ben detto – ho pensato e mi son chiesto quante altre storie come questa ci siano dietro questa grossa facciata cartonata con su scritto “democrazia americana” ..

La mente vaga nel traffico bloccato ed approda in Italia, un paese in cui la scena politica è allegra come una borraccia bucata nel deserto del sale. Eppure negli ultimi giorni ho letto tantissimi post di persone che nella politica ancora ci credono e, nonostante quello che siamo costretti a sentire tutti i giorni, sperano che queste elezioni possano davvero segnare una svolta per il paese. Magari sono iscritti a qualche partito o magari no, ma sicuramente sono persone per cui la politica è fatta di principi. Insomma, al di là di un palcoscenico dove recitano attori veramente miseri, un sacco di meccanismi funzionano ancora..

Poi le macchine davanti a me si muovono e mi devo affrettare per superare il semaforo all'incrocio con Westheimer.. mi soffermo ancora un attimo su questa metafora ma solo un attimo, perchè mi devo concentrare sul flusso di auto: a quest'ora del pomeriggio il traffico è impazzito e questo è uno dei punti più duri da superare. E poi alla fine i paesi son paesi ed gli scenari son scenari e così sia ..

(dimenticavo, questo è il link all'articolo:
http://www.npr.org/templates/story/story.php?storyId=89538146&sourceCode=RSS)

giovedì 10 aprile 2008

Essere cubivicini

Recentemente ho letto un bel post di Eli sul suo vicino di casa e pensavo che anch'io ho il mio vicino (quasi) invisibile che mi tiene compagnia. Si chiama Giovanni, è decisamente texano, e lavora nel cubical accanto al mio ..
L'ufficio dove lavoro infatti è suddiviso in cubical, box di 2 metri per 2 ed alti 1.7 (li ho misurati), tipo casette dove ognuno si organizza come meglio crede. Girando un pò ho visto lampade da tavolo, pareti tappezzate di foto, piante, valigie, ecc.

Giovanni è il mio vicino di cubical, come dire il mio cubivicino. Ha un lavoro nell'IT piuttosto movimentato per cui se ne sta tutto il giorno al telefono con gente nei più svariati posti d'America ed il suo umore varia decisamente fra una telefonata e l'altra. Io mi diverto a provare a capire le sue colorite metafore e l'accento del sud: mi tiene compagnia, mi rallegra le giornate e poi mi insegna un sacco di espressioni che non avevo mai sentito. . Il suo modo di parlare mi ricorda tantissimo gli attori americani, per cui a volte mi sembra di esser dentro a un film, mi distraggo e mi poi ci vuole un pò per tornare ai miei calcoli..
In questo senso potrebbe essere fastidioso, ma a me in fondo va bene così e anzi quando non c'è quasi mi dispiace. La settimana scorsa per esempio è andato qualche giorno in California per un lavoro e mi è mancato.
Chissà, magari un giorno attacco bottone. Però sarebbe difficile spiegargli che mi sta simpatico perché quando lo sento parlare mi sembra di essere in un film .. magari la prende male, è pur sempre texano...

Praticare nuovi sport

Oggi ho provato un nuovo (per me) sport, la potrei chiamare corsa urbana o urban jogging come dicono da queste parti .. è semplice da praticare, bastano un paio di pantaloncini e delle scarpe sportive, delle cuffie per ascoltare un pò di musica ed un bel quartiere residenziale. Ed è fatta.
Si inizia a correre sulla strada principale, poi si gira o sinistra e si entra in qualche strada improvvisamente tranquilla, con le casette a un piano, il giardino davanti, il vialetto ed il portico. E' rilassante. Le macchina sono rarissime, più che altro professionisti che tornano a casa dopo una lunga giornata di lavoro e si godono il piccolo lusso di poter parcheggiare sul vialetto di casa, e si vedono dalle finestre delle cucine - le tipiche cucine con la finestra proprio sopra il lavello e quella luce giallastra che crea subito l'intimità necessaria a cucinare - le mamme che preparano la cena. Ogni tanto ti guardano proprio mentre anche tu le guardi e ti chiedi "che penserà vedendomi correre qua fuori?".

domenica 6 aprile 2008

Che stile di vita scegli ?

Scegliere la casa è un pò scegliere il tipo di vita che uno vuol fare. Ed in questi giorni, me ne sono immaginati veramente tanti di stili di vista, circa uno per ogni community che ho visitato, anche se poi tutti si riconducono a pochi gruppi principali. Ogni community, che poi sarebbe una specie di residence, un complesso di appartamenti con una serie di strutture comuni, ha il suo stile e la sua personalità. C’è quella in centro per professionisti rampanti, con il parquet in tutte le stanze e il piano di granito in cucina (ma sarà vero?), una bellissima palestra aperta ovviamente ventiquattro ore al giorno e due piscine con idromassaggio, per quando si torna stressati dall’ufficio. C’è quella familiare, dove l’esuberante padrona conosce personalmente tutti i suoi ospiti garantendone la simpatia ed organizza barbecue sociali ogni venerdì sera (mi ha fatto venire in mente certe sagre paesane..). C’è quella nella periferia residenziale, con le casette ad un piano ed il pratino tagliato con perfezione maniacale (se ci fossero le mucche sembrerebbe di essere in una valle alpina, ma probabilmente perderebbe qualche cliente). C’è quella essenziale e quella superaccessoriata. Quella in mezzo al verde per chi, nonostante sia a Houston non vuol rinunciare ad un (minimo) contatto con la natura, e quella in centro città, sviluppata intorno al giardino centrale stile castello medievale.


Eh si, quanti futuri possibili ho vissuto in questi giorni ..

martedì 1 aprile 2008

Casetta&Grattacielo

Il vantaggio di portarsi sempre la macchina fotografica dietro è che quando ti viene l'ispirazione lei c'è. Ecco un'immagine dalla tipica periferia "artificiale", che in realtà è a due passi dal centro ..


(Altre foto le ho messe solo su Flickr .. per sbirciarle bisogna clicckare sul ink a sinitra Houston, prime impressioni)

Autoritratto

La piccola rete sociale

Ore 12:20. Ho appena visto l'ennesimo appartamento, Park at Westcreek, carino ma forse un pò troppo tranquillo. Adesso la pausa pranzo è finita e devo rientrare in ufficio, ho una riunione alle 13; così decido di passare da Antone's a prendere uno di quei panini con tonno e insalata che mi fanno sentire a casa.
Antone's è un piccolo ristorante vicino al primo hotel dove sono stato ed è proprio a fianco allo Starbuck's del quartiere, quello immortalato nella foto. Ha uno stile anni ottanta, con tavolini e sedie in alluminio ed un grosso specchio lungo tutta la parete di destra. Sulla sinistra c'è un piccolo frigorifero, di quelli aperti che si vedono al supermercato, e poi il bancone, al di sopra del quale è appeso il menù: insalate, panini ed altre specialità sorprendentemente mediterranee, come olive ed hummus.
All'ora di pranzo c'è un via vai di gente che pranza ai tavolini anni ottanta o compra dei panini da portare via; quando entro mi avvicino al frigo, ne prendo uno al tonno, e vado alla cassa a pagare. Il ragazzo mi saluta e mi chiede come va: bene - gli dico - sto cercando un appartamento. Lui mi sorride e mi mette in guardia che in questa zona sono piuttosto cari. Poi mi convince a rimettere il panino nel frigo e farmene fare uno sul momento, personalizzato. Mentre pago gli chiedo com'è andato il weekend e con un pò di tristezza nella voce mi risponde che ha lavorato sia sabato che domenica. Quindi mi fa il resto e mi saluta - "a presto!".
So che non lo dice per dire. Questo ragazzo è una delle persone che formano la mia piccola rete sociale qui a Houston, insieme alla ragazza dell'Honduras che lavora in hotel e il quarantenne coi capelli a fungo seduto nell'ufficio vicino al mio. Con lui ci siamo conosciuti il primo weekend in cui ero qui, un pomeriggio in cui cercavo un posto non troppo americano per mangiare qualcosa. Gli devono aver ispirato simpatia il mio menù (insalata e hummus), l'accento o forse la Moleskine su cui prendevo appunti. Fatto sta che mi ha raccontato qualcosa di lui, io gli ho raccontato qualcosa di me ed ogni volta che ci vediamo ci salutiamo con simpatia. Mi ricordo la prima volta che ci sono andato vestito da ufficio: per come mi ha guardato gli dev'essergli sembrato strano, chissà che cosa pensava che facessi in questa città.
Anche a me resta simpatico, una persona curiosa ed aperta, ed anche se non so come si chiama, forma parte della mia piccola rete sociale.

Ogni volta che torno da Antone's, rifletto su come cambiamo quando siamo fuori dal nostro habitat - diventiamo più ricettivi ed apprezziamo maggiormente le persone - e penso con un pò di tristezza a tutte le persone che ho incontrato negli ultimi mesi e che sono scivolate via senza riuscissimo a stabilire un contatto.