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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina

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martedì 15 aprile 2008

Il ferro da stiro

Oggi è stata una giornata difficile. Alle 17 e poco più esco da lavoro, tanto con la testa sono da tutt’altra parte, ed il mio personale motto della settimana è “lavorare meno, lavorare meglio” (ho tutta una serie di motti nel cassetto, li indosso a seconda dell’occasione). Prima di tornare a casa voglio fare qualcosa di utile e decido di andare a comprare un bel ferro da stiro e contemporaneamente fare una gita culturale, visitando uno dei luoghi simbolo di questo paese. Decido di andare a Wal Mart.

Son contento perchè Wal Mart è sulla Westheimer Rd, una delle strade di Houston a cui mi lega un rapporto di sincero affetto. E’ stata la strada che ho imparato, la prima che ho percorso a piedi, la prima in cui mi sono imbottigliato nel traffico; insomma, un pò l’equivalente della fidanzata delle medie. Inoltre oggi è una magnifica primaverile, una di quelle in cui si può veramente amare il Texas: bel sole, temperatura gradevole, traffico scorrevole e parcheggio semivuoto. Lascio la macchina un pò più distante di quanto necessario per fare due passi fino all’ingresso del negozio. Mentre entro vedo le prime famiglie che escono con i carrelli straboccanti e le gambe dei figli a penzoloni; hanno facce serene ma lontane dai sorrisi delle copertine di certe riviste. Son facce che somigliano molto di più a quelle dei camerieri dei fast food, dei benzinai notturni e dei posteggiatori.

Li osservo meglio e noto che sono principalmente ispanici, asiatici e neri, tendenzialmente obesi e indossano vestiti ampi: sono il popolo di Wal Mart. E’ l’altra america, quella per cui il sogno americano è rimasto tale, che magari c’ha provato ma purtroppo non ce l’ha fatta ed adesso compra qui perché a Wal Mart tutto costa veramente poco, come ripetono ovunque i cartelli rigorosamente tradotti in spagnolo, per andare incontro alla clientela più affezionata. Alle casse c’è la fila, al contrario degli altri supermercati, dove sembra che la cassiera stesse aspettando proprio te, per chiederti se è andato tutto bene, prendere la spesa dal carrello e imbustarla con cura. Qui a fatica alzano la testa per salutarti. Gli scaffali traboccano di patate fritte che i genitori non si esimono da comprare per far contenti i figli. All’uscita c’è un bel McDonald, per chi avesse ancora appetito.

Questo è Wal Mart. Il posto giusto per vedere l’altra america, quella fatta di persone per cui una giornata difficile è probabilmente una giornata normale.

4 commenti:

Nat ha detto...

Paese che vai Wal Mart che trovi.
Il nostro WalMart non e' come lo descrivi. Essendo l'unico vero grande ipermercato della cittadina, ci trovi di tutto e di piu'. Tutti, bene o male, finiscono a WalMart, non solo chi di ceto sociale meno abbiente. Non amo andarci, ma e' un necessary evil. I prezzi si adattano di piu' al budget di una famiglia di 4 persone (e un cane e un gatto) con un solo stipendio, e se ho bisogno di qualcosa oltre al cibo lo posso trovare li' senza dover girare dieci negozi in citta'. Ripeto, non amo particolarmente andarci, ma devo anche riconoscere che Wal Mart qui ha anche assunto il ruolo della "piazza" dove incontri la gente che altrimenti non vedresti mai (perche' qui il "centro" non esiste come lo concepiamo noi.. si vive in automobile!)
Forse quello e' l'aspetto di Wal Mart che piu' gradisco.

Daniele ha detto...

Beh si, mi immagino che dipenda molto dal luogo. Qui a Houston per esempio i centri commerciali sicuramente non mancano, d'altra parte siamo nella capitale occidentale del petrolio .. chissà che per questo la differenza fra "America 1" e "America 2" non si noti ancora di più ..

Elisen ha detto...

anche qui a dallas è il supermercato di chi non può spendere..a me all'inizio piaceva poi pian piano ho smesso di andarci. kroger ha + o - gli stessi prezzi ma è più fornito per quello che riguarda roba fresca, formaggi, affettati, carne...e si trova un sacco di roba biologica: frutta verdura lette biscotti bibite etc etc
il bello di wal mart è il poter riportare cose indietro anche dopo un mese e riavere i soldi indietro senza colpo ferire...incredibile!

Daniele ha detto...

Si, questa cosa dei trenta giorni è "avanti".
Mentre in Italia uno passa un sacco di tempo a cercare il negozio dove un oggetto costa meno, qui sei libero di comprarlo nel primo che capita, tanto poi sei sicuro che se lo trovi a meno te lo cambiano ..

Questa è libertà. Liberta di spendere ? mah ..