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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina

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mercoledì 11 febbraio 2009

1, 2 e tre

Scena uno.
Le pareti bianche e le scrivanie grigio chiare danno alle stanze un'aria asettica, resa ancora più accentuata dal vuoto e dal silenzio. Foto che ritraggono mogli, bambini ed immagini personali di momenti felici sono appese qua e là, testimoni di una dimensione diurna densa di attività. A quest'ora invece non c'è più nessuno nell'edificio e nei corridoi vuoti si sentono raramente i passi ed i brusii degli addetti alle pulizie, che vivono e fanno parte di questa dimensione serale dell'ambiente.

Scena due.
A metà del corridoio, sulla sinistra fra i bagni e la fotocopiatrice, l'ufficio è ancora illuminato e tre figure davanti a un computer si scambiano frasi infarcite di parole ricorrenti "Targetcost, businessplan, designreview, manufacturability, programschedule, riskassesment, productspec, scopeofsupply..."

Scena tre.
Le divise che indossano dicono che sono PL, PM e PE - Product Leader, Program Manager e Project Engineer - che tradotto dal gergo aziendale sarebbero: quello che "vede il mercato", quello che "gestisce costi e tempi del programma" e quello che "gestisce le problematiche tecniche". Conoscono tutte le parole di cui sopra e sanno il significato della maggior pare di esse. Parlano di milioni di euro, mica scherzi, e domattina alle 8:30 si presenteranno di fronte ai dirigenti anziani a spiegare perchè il loro programma sarà un successo. Hanno 28, 29 e 29 anni, citando così a caso, e alle undici di sera preferirebbero esser da tutt'altra parte, anche se domani non lo diranno ...

1 commento:

Anonimo ha detto...

In culo alla balena!


---Alex