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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina

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domenica 5 luglio 2009

La vita raccontata con le parole è inversamente proporzionale alla vita vissuta

Ed è per questo, fondamentalmente, che di un viaggio tanto intenso come quello a Cuba, sono rimaste così poche tracce scritte e così tante appiccicate alla pelle.
Come il caldo irriverente dei Caraibi, che rende comica la più tragica delle situazioni.
Come la consapevolezza che viaggiare da soli esiste esclusivamente come intervallo fra un incontro ed un altro, ma che trovare i compagni di viaggio giusti è un affare maledettamente serio.
Come la sensazione di sentirsi liberi di fermarsi a parlare con la gente in strada, di sorridere, di indugiare davanti alle porte socchiuse, di disturbare invece di esser disturbato.
Come Cuba che scorre davanti ai finestrini di un autobus, in un viaggio lungo dodici ore dalle piantagioni di tabacco ai campi di canna da zucchero, un tragitto che ha l'effetto di una catarsi.
Come la certezza che Cuba sia, come pochi altri posti al mondo, uno stato d'animo.

3 commenti:

caterina71 ha detto...

cuba è il viaggio dei miei sogni e tu me la fai desiderare ancor di più..

Vale ha detto...

mi sa che hai ragione...

tanto più sono intense le sensazioni, tanto meno si riescono a scrivere...

e poi è bene essere un po' gelosi dei propri ricordi... che se inizi a condividerli e sono belli poi magari te li leggono tutti e te li consumano ;)

Elisen ha detto...

molto belle le foto...e anche il post