Lunedì all'ora di pranzo Paolo mi chiede: 'hai visto su Internet se ci sono novità sul lodo Alfano?'. Io automaticamente dico 'no, non ce l'ho fatta, è stata una mattinata intensa'. Che è la pura verità. Ma poi ci penso e mi rendo conto che neanche più mi ricordo chi era questo Alfano e cosa voleva.
È passato veramente tanto tempo dagli anni del collettivo, delle manifestazioni in giro per l'Italia, della marcia per la pace Perugia-Assisi e della convinzione di poter cambiare il paese. Dai tempi insomma della passione politica.
Ma perché?
Questa è una bella domanda e una parte della risposta mi viene in mente leggendo l'articolo di Ezio Mauro su la Repubblica di oggi. Chissà se lui si rende conto, mentre le scrive, che frasi come 'In realtà il Premier soffre il suo indebolimento progressivo' sono le stesse che si ripetono da almeno dieci anni. Sono la solita, vecchia e sbagliata profezia che tutta la sinistra italiana (me compreso, anche se non scrivo su la Repubblica) fa su Berlusconi. Che invece intanto continua a stare lì, perché la gente continua a vedere il lui un modello affidabile. E allora perché dobbiamo continuare a scrivere (e a leggere) profezie sbagliate? Forse perché pensiamo che a forza di ripeterle un giorno diventeranno realtà? Se sarà così, e speriamo che accada, non sarà certo grazie agli articoli di una serie di intellettuali di sinistra che, forse senza accorgersene, sono finiti per sviluppare la capacità di persuadere solo quelli che già la pensano come loro.
Vabbè, sono finito fuori tema... scusate..
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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina
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venerdì 9 ottobre 2009
Io, Alfano e ...
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