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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina

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martedì 7 ottobre 2008

Mappe

Stava lì a fissare la grande mappa del mondo che qualche anno prima aveva appeso al muro, proprio davanti al letto. Aveva scoperto di avere una curiosa passione per le mappe, un'istintiva simpatia per la geografia, tanto da essere capace di passare ore intere osservando i confini degli stati, l’intrecciarsi dei fiumi o i nomi delle capitali. Potersi svegliare la mattina e trovarsi davanti il mondo intero che lo guardava gli era sembrata una piccola conquista, anche se poco dopo averla raggiunta aveva lasciato quella casa e non aveva mai potuto goderne a pieno.

Quella sera stava cercando un angolino da esplorare, un rifugio dove ripararsi nelle prossime vacanze: pianificava di realizzare l’agognato viaggio in solitaria zaino-in-spalla che non aveva mai avuto il coraggio di intraprendere. Da quando si erano lasciati si sentiva quasi obbligato a realizzare i propri sogni nel cassetto. Alla fine - si diceva- l'aveva persa per questo, per volere inseguire le proprie chimere, perché pensava di sentire che questa era la sua strada e che provare a percorrerla fosse una tappa fondamentale della sua personale ricerca della felicità. Ora che lei non era altro che un dolce dolore, era il momento di lanciarsi, provare a saltare sempre più in alto per capire finalmente a che altezza mettere la propria asticella. Questa era una delle cose che, a caro prezzo, aveva imparato in quest'ultimo periodo in cui sentiva di esser cresciuto così tanto e così velocemente. Lo considerava l'ultimo dono che lei gli aveva fatto, forse il più importante, senza dubbio il più doloroso. Ci aveva riflettuto a lungo e ne era convinto, così come pensava di aver capito l'importanza di quella storia che era appena finita, ora come non mai, ora che era troppo tardi.
Grazie a questa sensazione di consapevolezza si sentiva sereno nella tempesta, perché sapeva essere una tempesta necessaria ed in fondo giusta, come lo sono tutte le esperienze naturalmente umane. Lei gli appariva così importante che la felicità di averla avuta quasi superava il dolore di averla persa. Era una sensazione strana, che non riusciva a spiegare e di cui probabilmente non avrebbe parlato con nessuno. Si sentiva strano in quel periodo. Poi rivolse di nuovo lo sguardo alla mappa e capì che era pronto a partire.

7 commenti:

Simo ha detto...

Per quale meta questa volta?

dancin' fool ha detto...

mah. chissà perchè rendersi conto "in ritardo" di quanto lei fosse importante e speciale va così per la maggiore...

(sorry daninet, qualche - infelice - ricordo!!)

mah.

Daniele ha detto...

@Simo, ancora da definire. Più lontano possibile comunque

@dancin', dici che sia una tara genetica del genere maschile? Può essere

Anonimo ha detto...

daniele, forse sì.
come forse a noi donne ne toccano altre, altrettanto "edulcoranti"...

boh.

dancin' fool

Nadia ha detto...

il problema è che nella vita spesso si deve scegliere, quasi sempre i sogni non combaciano con la realtà del momento. Buon viaggio ovunque andrai ^_^

tizi ha detto...

ma donde vai????
in bocca a lupoper tutto!

Anonimo ha detto...

... perché il primo passo, per qualsiasi viaggio, lo si fa prima di tutto dentro se stessi...