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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina

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lunedì 19 gennaio 2009

Quinto giorno: goodbye 2008

Arrivano i giorni un pò sottotono anche in un viaggio e oggi è uno di questi. Fin da quando usciamo dall'hotel una pioggia fitta ci perseguita - non è nevischio come ieri, che scivola addosso e non bagna, sono proprio gocce fini di pioggia che in poco tempo inzuppano tutto - e non ci lascia fino al tramonto, rendendo sgradevole passeggiare.

La nostra esplorazione di Istanbul sta procedendo concentricamente: all'inizio Sultanahmet e la parte antica della città, che adesso percorriamo con familiarità, quindi poco a poco iniziamo ad avventurarci nei quartieri più periferici. Oggi prendiamo il battello per Üsküdar, per continuare l'esplorazione della sponda asiatica. In realtà non è molto differente da Kadiköy vista ieri e l'unico incontro notevole della visita è quello con il muezzin della moschea davanti all'imbarcadero, Iskele Camii, mentre richiama i fedeli alla preghiera: un duetto a base di versetti coranici con il muezzin della moschea vicina. Ci addentriamo nel quartiere del mercato, mangiamo un simit per portare avanti il viaggio parallelo nella gastronomia turca e ci imbarchiamo per Beşiktaş, di nuovo sulla sponda europea.Scesi dal battello ci accoglie un quartiere pieno di vita in cui ci addentriamo volentieri. Pranziamo con Börek (sfoglia al formaggio) e çai e compriamo del te da portare in Italia come souvenir. L'autenticità della zona ci garantisce che non siano prodotti turistici - come quelli che invece si vedono nei negozi della zona di Sultanahmet - ed infatti comunichiamo a gesti con il proprietario che non parla inglese (e ci guarda perplesso). A Beşiktaş visitiamo il palazzo imperiale di Dolmabahçe, che i sultani fecero costruire per sostituire la residenza di Topkap con una in stile più europeo (che errore..). Solo visite guidate, per cui non ci resta che adeguarci e sopportare lo stile "gregge di pecore". Ci confondiamo fra i turisti giapponesi che come nelle barzellette si fotografano davanti a qualunque oggetto. La cosa è resa più sgradevole dalla guida che ci è toccata, decisamente troppo esuberante e con il vizio (di cui credo che si compiacesse abbastanza) di ripetere alcune parole in tutte le lingue che conosceva. Ogni frase assumeva quindi una struttura inglese con inserti in spagnolo e qualche fronzolo in italiano, francese e tedesco. Più kitch di una pizza turca.
Fra i nostri compagni di gruppo spicca una coppia di argentini di mezz'età che senza alcuna ragione concreta (forse solo per l'aspetto ed il modo di vestire) mi fanno pensare ai discendenti di certi emigranti tedeschi del secondo dopoguerra che andarono in Argentina per lasciarsi alle spalle un passato ingombrante.

Usciti dal palazzo e tornati all'imbarcadero - destinazione Eminönü e quindi hotel - smette improvvisamente di piovere e ıl cielo si infuoca nel più bel tramonto turco visto finora.

Dal molo ci infiliamo nelle strade intorno al mercato egizio, dove la gente si affretta a fare gli ultimi acquisti dell'anno. I colori ed i profumi del venditore di kokoreç non ci lasciano indifferenti..
Ci perdiamo nelle viscere del mercato.

La sera usciamo per il capodanno più estemporaneo che sia mai esistito. Con un sacco di dubbi (i turchi lo festeggiano? Ci sarà gente in giro? Si può bere alcol in strada?) prendiamo un taxi fino a piazza Taksim, che dovrebbe essere l'epicentro dei festeggiamenti. Quindi scendiamo lungo Istiklal Cad facendoci largo fra la folla che la percorrere in un senso e nell'altro, come un'autostrada umana a due corsie. Ci sorprende e ci preoccupa la quantità di polizia in giro, praticamente una camionetta ad ogni angolo.
Ascoltiamo un pò di musica turca al Barabar e brindiamo al nuovo anno in un simpatico Nice Istanbul, seguendo il conto alla rovescia con la televisione turca.
Alla fine niente di speciale ma almeno siamo in grado di rispondere al grosso dubbio iniziale: i turchi festeggiano il nuovo anno, ma con moderazione.

2 commenti:

Vale ha detto...

Io in Turchia vorrei andarci per Pasqua... Vorrei fare Istanbul e poi la costa... scrivi scrivi :)

così mi viene qualche idea!

Daniele ha detto...

ottima decisione! vediamo se quest'ispirazione arriva ...