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Per essere spiriti liberi, ci vuole una certa disciplina

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martedì 28 aprile 2009

Eppure c'è qualcosa che...

Questi due giorni ad Amsterdam sono stati un diversivo inaspettato, una divertente conquista dell'ultimo minuto: biglietto, valigia, guida e via. Semplice, come la vita. Intenso, come godersela.

Qua le strade hanno colori scuri e intensi, un alone di grigio compatto. Case di mattoni vinaccia, tetti di ardesia, asfalto scuro marcato dalle rotaie dei tram. Dal susseguirsi dei caffè con terrazze coperte si intuisce un tempo inclemente, che frena gli slanci ed inspira l'atteggiamento compassato cosi tipico della gente del nord europa. Ma quando poi come oggi il sole splende e riscalda l'aria, viene accolto ed apprezzato con una naturalezza sconosciuta a chi per abitudine lo da un pò per scontato. E nasce un rapporto immediato fra le persone, la città ed i suoi canali. Sole, acqua, uomo.

Dopo uno splendido sabato, il secondo giorno invece la pioggia mi costringe negli spazi chiusi. Bevo caffè e mi dedico alle due attività tipiche dei viaggiatori bagnati: guardar passare il mondo e leggere. "...avevo bisogno della tua esistenza. Per andare avanti. Aprire le porte intorno a me. Vivevo nel chiuso. Per pigrizia. Ci si accontenta sempre più facilmente. Un giorno, ci si accontenta di tutto. E si crede di aver trovato la felicità. "

Finisco il libro in questo caffè straniero. Fuori continua a piovere ed è bello vedere il mondo passare. Sono felice. Eppure c'è qualcosa che mi manca.

2 commenti:

Elisen ha detto...

mi hai fatto venire in mente una della mie canzoni del cuore. te la farei ascolatere ma su you tube non c'è..forse la conosci..ti lascio le parole del ritornello.
"Senza un’alba morirei
Se tu non ci fossi ti cercherei
Ma c’è qualcosa…"
Andrea Chimenti, Senza un'alba

Simo ha detto...

Torno proprio adesso da Vienna e stavo pensando giusto la stessa cosa...non è che viaggiamo troppo?